Descrizione
17×24; pp. 550
Questa pubblicazione è centrata su quelle morti che oltre ad aver lasciato una traccia manoscritta spesso unica, hanno avuto anche la sorte di essere narrate in libretti a stampa di notevole diffusione.
«Si vendono le hystorie per li ponti
e per le piazze in ciaschedun confino»(“Il lamento della femena di Pre Agustino, qual si duol di esser viva vedendolo in tante angustie: et duolesi di non poter morire. Con alcuni aricordi alle donne. Con una Frottola d’un Fachin che gli dà la Paia. Et un sonetto di pre Agustin che la conforta. [1542])
Sommario: Premessa – Genitori e figli – Normalità domestica – Un tema che non conosce crisi: marito vecchio – I terzi “incomodi” – Amori “impossibili” – Amori incestuosi – Tragedie domestiche – Veleni e fatture – I soldi non bastano mai – Nota finale: miracoli e delitti.
Giancarlo Baronti è stato docente di discipline antropologiche nella Facoltà di Lettere e Filosofia della Università di Perugia: Storia delle tradizioni popolari, antropologia culturale, antropologia della alimentazione.
È stato Direttore della Scuola di Specializzazione in Beni Demoetnoantropologici dell’Università degli Studi di Perugia (in convenzione con le università di Firenze, di Siena e di Torino) e direttore del Dipartimento Uomo & Territorio dell’Università degli Studi di Perugia.
È autore e curatore di numerose pubblicazioni tra le quali si segnalano: “La morte in piazza. Opacità della giustizia, ambiguità del boia e trasparenza del patibolo in età moderna” (2000), “Storie funeste. Prudenza Anconitana e Marzia Basile, Francesco Novati e Benedetto Croce” (2013); “Margini di sicurezza. L’ideologia folclorica della morte in Umbria” (2016).
Per il Formichiere dirige la collana “Studi di Tradizioni popolari: passato e presente”e ha curato nel 2018 la ristampa anastatica de “La grandine dell’Umbria” di Giuseppe Bellucci (1903) e ha pubblicato “Riparare i viventi. La scampanata e i riti di controllo della vita sessuale nella cultura popolare umbra“ (2018).