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Trattato sulla tirannide (PDF)

9,00 

Descrizione

 

133 p., f.to cm 21×15, brossura con bandelle. A cura di Dario Razzi, prefazione di Diego Quaglioni, traduzione di Attilio Turrioni.   Perché acquistare e leggere questo libro, un trattato politico-giuridico vecchio di settecento anni?  Una prima risposta è che il tempo trascorso dalla metà del Trecento, se confrontato con la durata della vita su questo pianeta, è meno di un attimo. Una seconda risposta riguarda il testo latino, che è il frutto del confronto critico di una quindicina di manoscritti e di edizioni a stampa conservati nelle biblioteche di tutta Europa. Una terza risposta è che il De Tyranno è qui tradotto, per la prima volta, in lingua italiana, superando le difficoltà tecniche inerenti al testo di Bartolo che ne avevano sinora sconsigliato l’impresa. Una quarta risposta riguarda il corpo delle numerose note che sono la sintesi di due prospettive: quella di uno studioso puro, Diego Quaglioni, professore dell’Università degli Studi di Trento e quella di un operatore sul campo, Dario Razzi, magistrato del Tribunale di Perugia. Una quinta risposta è quella che il tema trattato, quello dell’esercizio del potere e della legittimità della sua conquista, resta ovviamente attuale anche per il nostro tempo (come anche nel caso del tiranno occulto) e il trattato qui studiato può dare un contributo di riflessione non solo agli studiosi e agli addetti ai lavori, ma anche ai lettori colti. In questo scritto di Bartolo abbiamo il tentativo di definire le regole del buon governo. Esso è uno dei pilastri del pensiero politico e giuridico del mondo occidentale, dove troviamo legittimata anche la ribellione sino all’estrema azione del tirannicidio, quando chi ci governa assume le sembianze del tiranno.
È però un dato incontrovertibile: “la tradizione giuridica italiana ha ancora molto da insegnarci” e il sistema giudiziario elaborato da Bartolo è ritenuto, a ragione, fondamento “del moderno diritto pubblico”.
(nota dell’editore).

Recensioni:

* Maurizio Coccia, Bollettino della Deputazione di Storia Patria per l’Umbria, n. CXV/2018, pp 371-373

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