Descrizione
Filippo Ceccarelli, La lezione della Maestra Irene, in “il Venerdì di Repubblica”, 23 dicembre 2022, p. 7.
148x240h mm; brossura; 239 pp.
Questo diario è la testimonianza dell’incontro fra culture e linguaggi differenti avvenuto su una terra di nessuno, dominata dalle forze avverse della natura. Da una parte ci sono i guitti, famiglie contadine nomadi provenienti soprattutto dalla Ciociaria, lavoratori stagionali che trascorrono a Palidoro i mesi freddi per tornare sui monti nei mesi caldi, quando la malaria comincia a mietere vittime. Dall’altra parte c’è la maestra con il suo bagaglio di conoscenze, aspirazioni, sogni, illusioni e, soprattutto, convinzioni. Fra di loro c’è il territorio, una sorta di grande laboratorio pedagogico, un campo d’azione dove si svolge questa straordinaria avventura scolastica. Ma tutto il libro è anche un tassello fondamentale per la testimonianza di un mondo preesistente a quello che nella vulgata appare come l’unico reale: per molti la Campagna Romana è quella che è diventata dopo le grandi bonifiche degli anni Venti del Novecento o le successive riforme agrarie degli anni Cinquanta; da molti il mondo contadino, addirittura in generale tutto il mondo antecedente, viene come cancellato, superato e annullato dai grandi cambiamenti epocali che innegabilmente hanno portato più benessere, salute e difesa dei diritti vitali a chi viveva in queste zone. Tutte queste fondamentali conquiste non ci devono però far dimenticare che una vita, un’umanità, una cultura erano precedenti e ben radicati in questi nostri luoghi.