Descrizione
134 p., f.to cm 22×24, brossura.
Il musaico in piccolo è un industrioso e pazientissimo lavoro, che ripete la sua origine dall’avere immaginato di filare que’ medesimi smalti con cui si eseguivano i quadri nella basilica di s. Pietro…Tale invenzione sembra doversi attribuire al musaicista Giacomo Raffaelli …che nel 1775 in Roma faceva mostra nel suo studio di musaici tutti eseguiti con smalti filati. Così scriveva nel 1847 lo storico Gaetano Moroni (1802-1883), erudito dal sapere enciclopedico, che fu testimone oculare delle vicende artistiche di cui ha lasciato memoria. Il musaico in piccolo, oggi conosciuto con il nome di micromosaico, nacque nell’ambito del cantiere musivo vaticano attivo dalla fine del Cinquecento e si affermò con opere di piccole dimensioni. Con tali manufatti, tra fine Settecento e per buona parte dell’Ottocento, fu ai vertici dell’industria artistica dell’Urbe richiamando, in particolare, l’interesse del pubblico del Grand Tour. Ma la moderna storiografia ne ha messo ampiamente in luce le originali applicazioni nel settore dell’arredo con la ricostruzione di un ricco catalogo di capolavori. I suoi artisti furono intraprendenti professionisti sia in patria che in ambito europeo. La collezione Messuri è composta prevalentemente da placchette di piccolo formato, in molti casi inserite in preziosi objets de vertu. È una raccolta che consente un interessante viaggio nella dimensione figurativa del micromosaico di cui coglie anche episodi inediti. Altro suo elemento distintivo è costituito dalla presenza di opere pervenute con una documentazione coeva che ha il potere di riportare in luce curiosità di committenti, intenzioni celebrative, legami affettivi. Nel suo insieme esercita il fascino di un’ ideale “camera delle meraviglie” nella quale si intrecciano il pregio dell’arte e quello del documento storico.
Maria Grazia Branchetti. Ha svolto attività di docenza nella scuola superiore, tenuto corsi universitari e prestato servizio presso l’Archivio di Stato di Roma dove ha curato l’organizzazione di mostre e manifestazioni culturali. Si è accostata al campo del mosaico moderno ricostruendo le biografie di artisti che tra XVIII e XIX secolo decorarono l’interno della basilica di San Pietro in Vaticano. Tra i suoi primi contributi di rilievo è da annoverare la partecipazione al comitato scientifico della mostra Mosaici Minuti romani del ‘700 e dell’’800 che fu allestita in Vaticano, nel Braccio di Carlo Magno in piazza San Pietro, nel 1986. Da allora ha coltivato con coerenza lo studio dell’arte del micromosaico, mettendone in evidenza i contenuti più direttamente in relazione con il fenomeno del Grand Tour, quelli di tono aulico e quelli di carattere tecnico. Il suo impegno nel settore è testimoniato da numerosi saggi e monografie. Con l’Editore Il Formichiere ha pubblicato un saggio relativo alla vicenda esecutiva del piano di tavolo detto Lo scudo di Achille, uno dei maggiori capolavori del micromosaico di età neoclassica (Il mosaico minuto tra Roma, Milano e l’Europa (2016) e la monografia dedicata alla collegiata di Santa Maria Assunta di Otricoli (2017) risultato del suo lavoro nell’ambito della ricerca documentaria.