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Maestranze straniere nel cantiere della cattedrale di Orvieto tra Trecento e Quattrocento

25,00 

  • Anno: 2020
  • Autore: Andreani Laura
  • Città: Foligno
  • EAN: 9788831248419
  • Editore: Il Formichiere
Categorie: , Product ID: 10147

Descrizione

204 p., formato 16,8×24, ill. b/n

Tra il Trecento e il Quattrocento arrivano a Orvieto numerosi stranieri oltremontani nell’ambito del fenomeno della mobilità sociale e dell’immigrazione da Oltralpe che interessa l’Italia del periodo. Si tratta di tedeschi, slavi, ungari, bretoni, dei quali solo alcuni sono noti alla storiografia, che sono accolti in città e trovano occupazione come capomastri, mastri e semplici operai nelle attività in corso per la cattedrale in costruzione, confermando quel carattere “cosmopolita” che il cantiere ha avuto fin dall’inizio. Tra i nomi noti alla storiografia figurano gli artisti; Rainaldino di Francia, Pietro di Giovanni da Friburgo, Gualterio di Giovanni da Monaco, per il resto si tratta di maestranze sconosciute. Alcuni personaggi si stabiliscono a Orvieto, altri restano per il tempo del lavoro, soprattutto i tagliatori di pietre nelle cave. I registri contabili o Camerari conservati nell’archivio dell’Opera del Duomo hanno permesso di conoscere i loro nomi, fornendo al tempo stesso abbondanti informazioni circa il numero, le provenienze, le mansioni svolte, come si può leggere nell’ampia Appendice che raccoglie il repertorio dei documenti censiti.

Laura Andreani è laureata in Lettere ed è in servizio presso l’Opera del Duomo di Orvieto dove ricopre il ruolo di responsabile dell’archivio e della biblioteca. È socio corrispondente della Deputazione di Storia patria per l’Umbria. È segretaria di redazione di Hagiographica. Rivista di agiografia e biografia della Società internazionale per lo studio del Medio Evo Latino (SISMEL – Firenze), e curatrice degli Indici della rivista. Tra le sue pubblicazioni si segnalano: I manoscritti moderni della Biblioteca Comunale «L. Leonii» e dell’Archivio Storico Comunale di Todi. Catalogo, Spoleto, Fondazione CISAM, 2009, pp. XXIV-756, e contributi riguardanti la storia politico-istituzionale dei secoli XIII-XV di alcune città umbre (Todi, Amelia, Castelbuono, Narni, Orvieto), edizioni di statuti comunali, inventari di archivi. Ha collaborato con Agostino Paravicini Bagliani all’organizzazione dei convegni promossi dall’Opera del Duomo e dalla SISMEL condividendo la curatela degli atti (Il Corpus Domini. Teologia, antropologia e politica, Firenze, SISMEL – Edizioni del Galluzzo, 2015; Cristo e il potere. Teologia, antropologia e politica, Firenze, SISMEL – Edizioni del Galluzzo, 2017; Miracolo! Emozione, spettacolo e potere nella storia dei secoli XIII-XVII, Firenze, SISMEL – Edizioni del Galluzzo, 2019).

Martinus de Schotia, Iohannes Anglicus, Lambertus Gallicus, Petrus Pollonus, Petrus Teutonicus, Rainaldino di Guascogna, Nicolaus de Sara, Georgius Ungarus... insieme ai forenses italiani (lombardi, fiorentini, senesi, pisani) tra i quali Lorenzo Maitani e i figli Nicola e Vitale, Nicola di Nuto, Andrea Pisano, Matteo di Ugolino da Bologna, Andrea da Siena, Andrea di Cione detto l’Orcagna, Matteo d’Assisi… Sono solo alcuni dei nomi che emergono tra le centinaia di documenti che dimostrano come l’Opera del Duomo seppe amministrare, gestire e portare avanti senza interruzioni la gigantesca impresa edilizia ingaggiando, con assoluta lungimiranza, maestranze straniere di provate capacità, mantenendo così nel tempo quell’impronta ‘cosmopolita’ che aveva caratterizzato il cantiere fin dalle sue origini.