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I colori di Castelluccio

15,00 

Descrizione

formato 240x168h mm; pp. 100; ill. a colori

A differenza di altri famosissimi luoghi il cui panorama costituisce motivo di attrazione per le geometrie delle coltivazioni che gli agricoltori locali sanno disegnare tutti gli anni, Castelluccio di Norcia, nel parco dei monti Sibillini, consente di immergersi in una vera e propria orgia di colori di specie spontanee: tranne i campi di lenticchie, nulla è progettato, e lo spettacolo che annualmente si ripete è quello che la natura decide che sia, sempre magnifico ma ogni volta diverso, senza alcun senso voluto, perché messo in scena non dall’uomo ma dalle piante infestanti che crescono su questo altopiano.
Si comincia a maggio con rare orchidee selvatiche e con il giallo della senape selvatica a cui si mescolano i primi papaveri. Intorno alla metà di giugno è il turno delle tonalità del bianco della camomilla bastarda e del leucantemo, oltre al radioso rosso dei papaveri. Il culmine si raggiunge tra la fine di giugno e i primi di luglio, quando le policromie delle varietà già presenti si rafforzano con il viola dei fiordalisi. Un vero e proprio tripudio di colori e profumi che per circa tre mesi inebria la vallata. Poi tutto progressivamente svanisce nel monocromatismo dei piani falciati che si preparano al prossimo inverno, pronti a fornirci immagini altrettanto suggestive quando saranno imbiancati dalla neve, per poi tornare ad essere verdi, e quindi gialli in primavera, prima di esplodere nuovamente in mille colori, in un ciclo perpetuo che costituisce l’identità di questo luogo.
Tutto questo può essere fotografato in tanti modi, dalle macro riprese dei singoli fiori, ai panorami delle vaste distese dei campi.
Personalmente sono molti anni che non perdo l’appuntamento per fotografare questo spettacolo.
Nelle fotografie pubblicate in questo libro non c’è nessuna pretesa di documentazione del reale e delle sue singole parti, ma il tentativo di rappresentare la mia percezione di questo spettacolo della natura. Ognuno di noi, indipendentemente dalle motivazioni che lo spingono fin quassù, decodifica quanto accade in questo luogo in base alla proprie categorie mentali, filtrandolo con i propri occhi per trasmetterlo poi alla propria memoria. È un percorso che da vita a mille diverse letture e altrettante rappresentazioni individuali. La mia è quella sintetizzata in queste immagini.
Roberto Lorenzetti

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