Descrizione
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168×240 mm, XIX+160 pp., ill.
Presentazione, Roberto Lorenzetti (Curatore della collana “Biblioteca umbro-sabina”)
Gli Archivi privati per la storia: le carte di don Gelindo Ceroni, Letizia Salvatori (Direttore Archivio Stato di Terni
Introduzione, Filippa Trummino (già Archivista di Stato, Archivio di Stato Terni)
Gelindo Ceroni pubblicò il suo volume sui castelli umbro-sabini nel 1931, appena quattro anni dopo che il regime fascista aveva dato vita alle nuove provincie di Terni e di Rieti, quest’ultima traslata nel Lazio assembrando insieme l’ex circondario di Rieti, al tempo in provincia di Perugia, e quello di Cittaducale proveniente dalla provincia dell’Aquila.
Le élite locali dei due centri umbri gridarono vittoria convinte di aver coronato di successo una battaglia che durava da tempo, quella appunto di ascendere Terni alla dimensione di provincia. In realtà si trattò di un percorso strategico del regime che, istituendo in quella stessa occasione altre quindici unità amministrative di questo tipo, raggiunse l’obiettivo di aumentare il controllo sul territorio attraverso la moltiplicazione dei prefetti e dei questori, tutti di propria emanazione.
Ma a Gelindo Ceroni tutto questo interessava molto poco, continuò a percepire l’area umbro-sabina come una specifica unità storica e geografica, indipendentemente dai nuovi confini amministrativi che si erano imposti.
La collana “Biblioteca umbro-sabina” è nata proprio per raccogliere studi che rinviano alla matrice originaria di questo territorio che, per essere compiutamente compreso, va letto in modo unitario, affrancato dalle odierne suddivisioni amministrative.
Ceroni compone un’opera soprattutto divulgativa, anche se fondata su fonti bibliografiche rigorosamente corrette, alle quali di tanto in tanto si aggiungono dati archivistici testimoni di un lavoro attento, svolto anche sul campo, grazie anche al ruolo che ricopriva di «Regio Ispettore Onorario per i Monumenti e gli Scavi e gli oggetti di Antichità ed Arte, per la Conservazione, la tutela del Patrimonio Archeologico e Artistico del Mandamento di Narni ed il Comune di Collescipoli».
Ceroni non presenta un panorama organico di tutti i centri che possono legittimamente rivendicare di appartenere a quest’area geografica, ma solo quelli che evidentemente amava maggiormente, e che ebbe modo di indagare direttamente.
Nello stesso periodo Francesco Palmegiani pubblicò il suo corposo volume Rieti e la regione Sabina (Roma 1932), includendovi, insieme a una descrizione dei nuovi apparati politico-amministrativi, una scheda storica di ognuno dei comuni che formarono la nuova provincia reatina. Il volume venne edito dalla rivista “Latina Gens”, che pubblicò anche un numero speciale sulla città di Terni e un altro su quella di Viterbo.
Si tratta di opere che, insieme ad altre, e non senza una buona dose di pressappochismo, hanno tentato di ridefinire le città nel contesto dell’era fascista.
Non è di certo il caso dell’opera di Gelindo Ceroni che non solo è del tutto affrancata da quelle tensioni verso la magnificazione dell’operato del regime, dal quale egli subì per altro non poche violenze, ma appare piuttosto appartenere a quel filone storiografico postrisorgimentale indirizzato a raccontare le storie dei luoghi basandosi su rigorose fonti documentarie prima di allora pressoché inesplorate. Una stagione, quella, che ha prodotto una grande quantità di ottimi lavori che, adeguatamente selezionati, andrebbero oggi riscoperti.
Per ora godiamoci questo pregevole lavoro su alcuni castelli umbro-sabini scritto con leggerezza tra storia e poesia, senza dimenticare i suoi pregevoli disegni che testimoniano, semmai ci fosse bisogno di ricordarlo, il grande amore che Gelindo Ceroni ebbe per la sua terra.
(dalla Presentazione di Roberto Lorenzetti, Curatore della collana “Biblioteca umbro-sabina”).
Indice del volume
I CASTELLI: Prefazione; Le torri e la Rocca (Narni); Il castello di Miranda; Calvi dell’Umbria; Sul Monte Rosaro; Castello di Striano; San Vito di Narni, feudo degli Scotti; Finocchieto; L’abbazia benedettina di San Nicolò a Sangemini; Castello di Vasciano; Le Coppe; Aguzzo; Per sylvas et castella; La Romita (Terni); Rocchette in Sabina; Rocchettine; L’eremo di San Sebastiano; Vescovio nell’arte in Sabina; I SONETTI DEGLI EREMI E DEI CASTELLI: Aguzzo; Marzo umbro; Capitone; Villa Marinori; Configni; Calvi; L’eremo di San Pancrazio; Poggio di Narni; Stroncone; San Benedetto in Fundis; Lugnola; Monte Coscio; Rocchettine; Rocchetta; Castello di San Vito; Perticara; Piediluco; Rocca San Zenone; Nel giardino de “La Romita”; Pescorecchiano; Monastero benedettino di San Casciano.
Recensione “micropolis”, novembre 2022, p. 24